A r t u r o
S t à l t e r i
Arturo Stàlteri, romano, si è diplomato in pianoforte al Conservatorio Alfredo Casella de L'Aquila. Ha studiato a Roma con Vera Gobbi Belcredi, a Parigi con Aldo Ciccolini e ha frequentato, come allievo effettivo, i corsi di perfezionamento di Vincenzo Vitale e Konstantin Bogino. Ha composto le musiche per il balletto “Visione dai Tarocchi” di Barbara Schaefer e le rappresentazioni teatrali “Artemisia”, “Maschera” e “Angelika Bellezza” di Daniele Valmaggi.
Come critico musicale ha condotto il programma radiofonico “Il Pianoforte” per la Radio Vaticana (Studio A). Dal 1988 collabora con Rai Radio 3, per la quale ha condotto “Senza Video”, “Orione”, “Blue Note-Suoni Paralleli”, “Alfabeti Sonori”, “On The Road”, “Lampi”, “Il terzo anello”, “Fuochi”, “Il Concerto del mattino”, “File urbani”, “Primo Movimento”, “Alza il Volume!”, “Qui Comincia”, “Il Buon Natale”e “Winter Wonderland”; per Radio Rai International ha condotto “Il Notturno dall’Italia”, e per Rai Radio 2 “2 Marzo 1963”, “Volevo essere Mick Jagger”, “Jet Lag”, “Il cammello di Radio 2”, “Fuori Giri” e “Musical Box”. Per Rai Sat Show ha condotto il programma “Satisfaction”. Nel 2004 Franco Battiato lo ha coinvolto, come conduttore e musicista, nel suo primo programma televisivo, “Bitte, keine Réclame”.
Lo stesso Battiato gli ha offerto nel 2005 un ruolo nel suo film “Musikanten”, presentato alla 62.ma Mostra del Cinema di Venezia, e lo ha coinvolto, nel 2014, nella stesura del suo documentario "Attraversando il Bardo".
Stàlteri ha cominciato a farsi conoscere con il gruppo Pierrot Lunaire, uno dei nomi storici del rock progressivo degli anni settanta, un gruppo che seppe mediare tra rock e classicismo e con il quale Stàlteri ha registrato due album per RCA:“Pierrot Lunaire” nel 1975 e “Gudrun” nel 1977 (recentemente la M.P. & Records ha pubblicato a nome PIERROT LUNAIRE l’album “3”, in cui Arturo reinterpreta MORELLA, in origine su GUDRUN; il cd contiene inoltre alcuni inediti degli anni ‘70 e la riproposizione, da parte di numerose band di oggi, di alcuni classici dello storico gruppo romano).
Nel 1998, con Fabio Liberatori, pubblica “Empire Tracks”. Sempre nel 1998 esce il cd “Circles”, dedicato interamente alla musica di Philip Glass, con l'approvazione dello stesso Glass.
Il successivo lavoro discografico, “CoolAugustMoon”, per pianoforte e piccola orchestra, è stato dedicato alla musica di Brian Eno. Anche in questo caso Stàlteri ha avuto la completa approvazione dell’artista interessato.
Nel 2002 torna a lavorare con Fabio Liberatori e pubblica “The Asimov Assembly”, da cui è tratto Il brano “My Son the Phisicist”, inserito nella colonna sonora del film “L'Amore è Eterno finché dura” di Carlo Verdone.
Ancora per Verdone Arturo Stàlteri ha interpretato musiche di Bach, Schubert e Chopin nel film “Grande, Grosso e Verdone” (2008).
Nel 2003 ha pubblicato “Rings – il decimo Anello”, ispirato alla saga di J.R.R. Tolkien.
Nel 2005 esce “Early Rings-Compositions 1974-75”.
Nel 2006 Stàlteri realizza un vinile trasparente con la “sua” versione di “Ruby Tuesday” dei Rolling Stones (sul retro la strumentale “Liquid Stone”).
Nel 2007 esce “Child of .the Moon - Dieci Notturni e un’alba”.
Nel 2009 è la volta di “Half Angels”
Nello stesso anno Arturo Stàlteri partecipa all’audio-book “Nessuna pietà”, accanto a Marco Vichi, Piero Pelù, Stefano Bollani, Ginevra Di Marco, Riccardo Tesi, Cisco, Massimo Carlotto, Carlo Lucarelli, Luca Scarlini e molti altri.
Nel 2010 suona nel disco di Grazia Verasani “Sotto un cielo blu diluvio”.
L’8 Dicembre dello stesso anno l’etichetta Giapponese “1upmusic” immette sul mercato, solo in downloading, “A Little Christmas Album”.
Nel Novembre del 2011 “A Little Christmas album” viene pubblicato in Italia dalla M.P. & Records.
Il 26 Marzo 2012 esce il nuovo album dal titolo “Flowers 2”.
Il 22 settembre del 2014 è la volta di "In Sete Altere - Arturo Stàlteri suona Battiato". L'album contiene inoltre due brani co-firmati da entrambi gli artisti.
Il 20 settembre 2016 esce Préludes con cui omaggia la forma preludio. In alcuni brani il pianoforte è supportato da altri strumenti mentre in tre brani partecipa, con versi inediti, la poetessa romagnola Annalisa Teodorani.
Il 19 gennaio 2018 esce Low & Loud.
Il 29 novembre 2019 esce Trilogy.
Il 19 novembre 2021 esce Spirit of the past.
Il 22 ottobre 2022 esce Visione dai Tarocchi, che contiene le musiche scritte e registrate nel 1985 del balletto Visione dei Tarocchi della coreografa statunitense Barbara Schaefer andato in scena dal 28 al 31 maggio 1985 al Teatro Trastevere di Roma.
Nel 2023 esce Dodecagon, Arturo Stàlteri plays Philip Glass, in occasione della riedizione dell'anniversario di Circles. Il titolo è tratto dal nome di una forma con dodici lati corrispondente alle dodici tracce dell'album.
Altre tracce sono: il brano “Gymnovalzer”, uscito sui cd allegati alla rivista SONORA 2/91; il brano “Un Notturno” su SONORA 3/93, “Broadwood” e “Mulini” su THE GUIDE TO INTELLIGENT MUSIC 1 e 2, “Arabesque” su AI CONFINI INTERZONE per New Tone, “Pianure del Sorriso”, “Merry Christmas, Mr. Lawrence”, “Zawinul/Lava”, “The Moon and the Mirror”, “Rivendell” e “Starry Night” all’interno dei cd inclusi nella rivista NEW AGE & NEW SOUNDS. “Arabesque” è stato inoltre inserito nel cd SE IL CIELO FOSSE DI CARTA BIANCA, pubblicato dalla Regione Toscana come tributo per il cinquantesimo anniversario della Resistenza.
“The Grey Havens’ Lullaby” è stato inserito nel cd allegato alla rivista KELTIKA e “Gandalf the White” nella compilation CELTIC EMOTIONS VOL. 2 della EDEL.
“The Old Forest” è all’interno della compilation 10-CORSO COMO della IRMA (2004).
Stàlteri ha inoltre partecipato alle raccolte PIANOFORTE 1 e 2 ( NEW SOUNDS), UNLIMITED AMBIENT (FUTURA), ALTERNATIVE MEDITATIONS 1 e 2 ( RE NUDO), OLIS, GYPSIES, SPECIAL WORLD COMPILATION, EXPERIENCE (2003 e 2004, ) e WORLD MUSIC.
La sua musica si trova anche nel cd allegato al libro L’ASCOLTO TERAPEUTICO e nel cd-rom LE BANDITE di SCARLINO.
Con Arlo Bigazzi ha prodotto il cd “Some Secrets” di Clare Ann Matz.
Ha inoltre collaborato con David Sylvian, Sonja Kristina, Grazia di Michele, Rino Gaetano e molti altri.
Molti dei suoi lavori sono stati ripubblicati in Giappone e in Corea.
E’ spesso in giuria in concorsi pianistici nazionali ed internazionali.
Pianista compositore - Concertista - Musicologo
Johann Aloys Schlosser
in Musikanten di Franco Battiato
Svolge una vivace attività concertistica rivolgendo la sua attenzione anche ad autori dell'area extra-colta. Nelle sue performances per solo piano si ascoltano, oltre alle sue composizioni, brani di Debussy, Schubert, Mozart, Bach, Beethoven, Chopin, Liszt... e Sakamoto, Genesis, Sigur Ros, Glass, Mertens...
Nel 2002 Stàlteri è stato protagonista di un concerto nello storico jazz-club Vortex di Londra. Ancora nella capitale inglese si è esibito nel 2003, nella prestigiosa sede della Chiesa di Saint Giles and Cripplegate (Barbican).
Colonna sonora per il film del 1921 di Ivo Illuminati "Selika" composta da Arturo Stàlteri ed eseguita dal vivo durante la proiezione della pellicola, restaurata dal centro sperimentale di cinematografia
MR. LEWIS BRIAN BACH
di Arturo Stàlteri
INTRODUZIONE
Lewis Brian Bach… chi era costui?
Tutto ha inizio un pomeriggio di primavera del 1967 in Viale delle Medaglie D’Oro 29, a Roma. In un appartamento al secondo piano un bambino è seduto al pianoforte e studia i Piccoli Preludi e Fughe di Johann Sebastian Bach.
Il pianista in erba ha una sorella ”beat” (più grande) che ha appena acquistato l’ultimo singolo dei Rolling Stones. Le note di RUBY TUESDAY si diffondono nell’aria, il piccolo musicista si alza con l’intenzione di chiudere la porta del salotto per non essere disturbato, ma non può fare a meno di ascoltare.
Rimane lentamente conquistato: quelle note di flauto barocco, quegli accordi di pianoforte, quella voce di adolescente-adulto, quel ritmo di batteria!
PRIMO MOVIMENTO
E’ andata proprio così: RUBY TUESDAY mi ha svelato un mondo. Sono passati quasi quarant’anni e il mio amore per le PIETRE ROTOLANTI è rimasto lo stesso. Lewis Brian Jones aveva dato vita ad una band che ancora oggi infiamma le platee di tutto il mondo!
Vivo da sempre in compagnia della MUSICA, ne ho sempre avidamente assimilato ogni forma d’espressione, dall’universo classico al beat, al progressive, al minimalismo, alla musica di Bretagna, Scozia e Irlanda, al new folk in lo-fi, al post rock, ai suoni che vengono dall’Islanda…
Credo che, a volte, questa “voracità” emerga nelle mie composizioni (in fondo, “si suona quello che si ascolta”).
Del resto non esiste per me alcun tipo di gerarchia, emozionale o di valore, tra i vari generi musicali. Rimango senza respiro esattamente allo stesso modo ascoltando THEIR SATANIC MAJESTIES REQUEST degli Stones o la SONATA IN SI BEMOLLE MAGGIORE D. 960 di Schubert.
E’ innegabile che il repertorio classico, superando l'esame del tempo, è giunto fino a noi circondato da una forte aura di sacralità ma, pur venerando il pensiero musicale di artisti come Beethoven e Chopin, non riesco a sentirli lontani da me, a percepirli come “altro” rispetto al mondo contemporaneo.
Purtroppo le reticenze a vivere la musica come “una” sono molto forti: c'è ancora una profonda resistenza ad accettare uno stile non prettamente accademico da parte di molte associazioni concertistiche, mentre il pubblico del popular è sempre più fuorviato da un'industria che non mi sembra ricerchi la qualità (forse non la cercava neanche quando ho iniziato a fare dischi negli anni settanta e non me ne sono accorto!).
Non che io ascolti tutto con lo stesso piacere, senza alcuna distinzione: ad esempio trovo parte della produzione jazzistica un po’ autoreferenziale… e proprio non riesco ad innamorarmi della musica sudamericana, Brasile in testa.
Del resto fino a non moltissimi anni fa non ero il solo ad annoiarmi ascoltando certi ritmi e certe melodie; adesso la marea è cambiata: guai a non avere in casa o nello stereo dell’auto un po’ di saudade!
Personalmente sono sempre più interessato ai suoni del Nord-Europa. Mi aiutano a pensare, mi emozionano e nello stesso tempo mi rilassano.
Purtroppo in questo paese tutto passa attraverso le forche caudine della moda, non ultima la musica: accadde anche verso la fine degli anni settanta con il mondo celtico, che conobbe da noi un vero e proprio boom (con mia grande gioia). Allora tutti avevano il loro bravo 33 giri di Stivell sotto il braccio, o la copia del VOLUME 4 dei Chieftains. Adesso provate a chiedere a qualcuno se sa chi sia Dan Ar Braz!
E' possibile che tutto debba essere "trendy"?
E’ tanto difficile ragionare con la propria testa?
Perché accontentarsi?
Perché non provare a cercare qualcosa di meglio?
Siamo invasi dalla mediocrità, in tutti i campi. Ma possiamo e dobbiamo ribellarci.
SECONDO MOVIMENTO
Recentemente ho inciso due dischi: un vinile trasparente con due pezzi (uno, guarda caso, è proprio RUBY TUESDAY, ovviamente alla mia maniera) ed un cd con undici nuove composizioni per pianoforte, dal titolo CHILD OF THE MOON-Dieci Notturni e un’Alba.
Ho lavorato quattro anni a CHILD OF THE MOON (a proposito, il titolo non vi ricorda niente?) e sono molto soddisfatto del risultato.
Alcuni brani sono nati senza una precisa motivazione e solo in un secondo momento mi sono accorto che erano piuttosto "lunari"; altri sono stati composti su commissione, altri pensando intenzionalmente alla notte... uno l'ho addirittura sognato!
La luna è sempre stata per me grande fonte di ispirazione: ho cominciato con un gruppo che si chiamava PIERROT LUNAIRE e il nostro satellite diffonde la sua luce in molti dei miei dischi.
Attualmente sto elaborando due progetti: un nuovo cd di solo pianoforte in cui appaio nella doppia veste di autore e di interprete (c’è dentro un po’ di tutto, dalla mia musica ai Sigur Ros, a Bach, a Liszt etc….) e un lavoro più corale, totalmente scritto da me, che ospita violino, violoncello e un velo di elettronica oltre al pianoforte, ma stavolta suono anche sintetizzatore, chitarra, bouzouki… e canto!
CODA
Poi c’è la passione per la radio, ma questa è un’altra storia.
da Rockerilla 2007
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